La frontiera tecnologica
Le nuove tecnologie ci hanno permesso di dare uno sguardo più da vicino al mondo dell’autismo. Oltre a dare ai ricercatori nuovi punti di vista sul tema, l’interazione soggetto-tecnologia aiuta le persone affette a sviluppare abilità in modo sorprendentemente efficace. Lo spazio virtuale rende possibile creare luoghi nei quali realtà e pixel si confondono. Si possono ricostruire contesti “controllati” che spiegano bene le prove quotidiane che affrontano ragazzi con sovraccarico sensoriale o l’avversità che provano per elementi visivi o tattili del mondo esterno.
L’approccio virtuale
Ehrlich et al., dello “Special College of Education” dell’Università del Kansas, ha sviluppato un mondo 3D chiamato “Animated Visual Supports for Social Skills” (AVISSS). Questo strumento permette ai soggetti autistici (in particolare con sindrome d’Asperger) di lavorare sulla socializzazione, utilizzando diverse situazioni giornaliere proposte in successione sullo schermo. I partecipanti devono scegliere il modo di comportarsi più adatto al contesto di riferimento. La piattaforma offre quindi la possibilità di superare momenti socialmente delicati senza la tensione che il mondo reale implica. Inoltre, avere di fronte un avatar garantisce all’utente la ripetitività di quel determinato momento e, in generale, una maggiore flessibilità decisionale. Nei bambini, l’interazione verbale o gestuale progredisce negli spazi virtuali e può portare anche alla neuro-abilitazione.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4143832/#B26-ijerph-11-07767
http://www.ittc.ku.edu/avisss/index.html