Dare un nome alle emozioni (Gruppo 12)

Le difficoltà comunicative e sociali che presentano le persone affette da disturbo dello spettro autistico vanno a riflettersi anche sulla sfera emotivo-sessuale. Il problema che si va a porre è che queste persone siano sì, capaci di creare un “attaccamento” (creazione e sviluppo di un legame), con familiari e non, ma siano ostacolate dalla disabilità sociale nel creare legami affettivi profondi.

La spiccata tendenza all’incentrare l’attenzione su particolari, insignificanti per persone non affette da tale disturbo, così come la stessa mancata comprensione delle emozioni, cui deve essere assegnato un nome per effettuarne un riconoscimento, non implica un’assenza delle emozioni stesse, al contrario, sopratutto nei bambini si ha una grande capacità di “sentire emotivamente”, data proprio dalla difficoltà di individuare il sentimento. Nell’educazione dei soggetti il problema che si configura alle volte è proprio quello di tendere a una “infantilizzazione permanente”, anche con persone in età adolescenziale o matura, imbrigliando dei comportamenti naturali che potrebbero sfociare, in extremis, in episodi di abusi sessuali. L’uso di componenti farmacologiche, può aiutare in caso di soggetti “a basso funzionamento”, ma essendo esse utilizzate per imbrigliare azioni che sono comunque piacevoli per il fanciullo, come ad esempio l’autoerotismo, si dovrebbe procedere dunque con una integrazione data da un’educazione atta a limitarne gli effetti, insegnando modi e luoghi in cui è possibile effettuare tali comportamenti, nondimeno è ammissibile pensare al rivolgersi a persone che praticano sesso a pagamento come reazione contraria alla “infantilizzazione”. In soggetti “ad alto funzionamento” il discorso è differente, nel momento in cui si vanno ad affrontare discorsi sui comportamenti da avere con persone dell’altro (o dello stesso) sesso, che potrebbero sfociare in piacevoli situazioni quali relazioni, convivenze persino genitorialità, dal momento che una malattia non può e non deve essere confinata.

Fonti:

http://www.fondazioneares.com/uploads/media/03_-_F._Caretto_-Autismo_e_sessualita_01.pdf

https://spectrumnews.org/opinion/viewpoint/adolescents-autism-need-access-better-sex-education/

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