L’attenzione per la sindrome di Asperger si è manifestata anche a livello cinematografico: icona mediatica
dell’uomo al limite tra genio e inettitudine sociale è Rizvan Khan, interpretato da Shah Rukh Khan nel film “Il
mio nome è Khan”.
Capace di ricordarsi moltissime informazioni in maniera estremamente precisa, dotato di un’intelligenza
sopra la media, una particolare abilità nel riparare guasti meccanici , ma anche di una totale inettitudine nel
relazionarsi con i suoi coetanei, il protagonista di questo film è Rizvan Khan, un giovane affetto dalla
sindrome di Asperger.
Cresciuto con la madre e un fratello geloso delle attenzioni che gli venivano dedicate, il protagonista
trascorre un’infanzia difficile dove, l’unica ad averlo “accettato” senza mai preoccuparsi di capire a cosa
fosse dovuta la sua “diversità” è stata proprio la madre.
Trascorsi gli anni, dopo la morte di quest’ultima ( dovendo e volendo mantenere la promessa di costruirsi
una famiglia fatta alla madre in punto di morte), raggiunge il fratello in America, emigrato e in carriera da
tempo: qui gli vien trovato un lavoro come rappresentante di prodotti cosmetici.
Durante uno dei suoi tantissimi spostamenti nei centri di bellezza e di cura, Khan conosce Mandira, una
parrucchiera e madre single di un ragazzino, a cui l’uomo si affezionerà molto e che prenderà il suo
cognome dopo il loro matrimonio. Proprio a causa del cognome musulmano ( Khan è di fede islamica
mentre Mandira è hindù), a seguito degli avvenimenti dell’11 settembre 2001, inizieranno una serie di
problemi per l’intera famiglia che sfoceranno nell’uccisione del figlio adottivo in una violenza
subita da un gruppo di giovani.
“Il mio cognome è Khan e non sono un terrorista”. Questa è la frase che Rizvan dovrà dire al Presidente
degli Stati Uniti dopo che il senso di colpa è stato scaricato sulle sue spalle con forza
dalla moglie: si assisterà quindi al lungo viaggio che lo condurrà fino al presidente, ma che, prima di quel
momento, sia per via del suo “disturbo”, del suo lato più umano che per l’irrazionale caccia al musulmano,
lo vedrà protagonista di moltissime altre vicissitudini.
In Rizvan sono presenti dei tratti caratterizzanti della Sindrome di Asperger come il prendere alla lettera ciò
che vien detto, compresi i “modi di dire”, la spontanea sincerità e la capacità superiore alla media di provare
empatia affettiva verso altre persone senza però mai riuscire a manifestarlo. Fin da subito il protagonista ci
appare molto “distaccato” dal mondo che lo circonda e con la grande e innata capacità di trovare soluzioni:
grazie alle conoscenze meccaniche apprese dal padre, all’inizio del film crea una pompa per liberare un
cortile allagato (ciò lo porterà ad essere apprezzato da tutte le persone del villaggio).
La sua voce fuoricampo, invece, ci presenta un Asperger bravo nello scrivere e nel narrare, incapace però di
parlare nello stesso modo fluido alle persone che lo circondano: Rizvan ci accompagna come narratore
durante tutto il viaggio (scrive sul suo diario ciò che non riesce a comunicare di persona a sua moglie
Mandira).
Possiamo inoltre vedere come lo spostamento nella nuova città, San Francisco, lo confonde e lo sconvolge
( l’eccessiva presenza di rumori forti e del colore giallo dell’arredo stradale contribuiscono al suo scarso
adattamento a quell’ambiente). Per arginare e superare questo problema, la cognata gli regalerà una
videocamera e , attraverso lo schermo di questa, vivrà la città e resto del suo viaggio ( gli sembrerà di
guardare la TV piuttosto che la realtà). Di questa città imparerà poi tutta la storia, a testimonianza delle
sue grandi doti mnemoniche, sottolineate poi anche in altre occasioni.
Dopo la morte del figliastro, la moglie, accusandolo di esser la causa della tragedia, lo
costringe ad andarsene via e di “poter tornare” solo quando avrà detto al presidente degli Stati Uniti che il
suo nome è Khan e non è un terrorista, per dimostrare quindi al mondo che il figlio non aveva colpe e che
l’essere musulmani non equivale ad esser criminali. A questo punto la sua difficoltà nel capire le
parole disperate della moglie e il suo prenderle alla lettera, lo spingerà ad intraprendere un viaggio alla
ricerca del presidente.