Recentemente Mattel, Inc. ha annunciato la nuova serie del franchise Il Trenino Thomas che avrà il nome Il Trenino Thomas: Grandi Avventure Insieme. La vera novità di questo nuovo prodotto televisivo è la presenza di Bruno, un personaggio autistico, sviluppato da Mattel grazie all’intervento di organizzazioni come ASAN (Autistic Self Advoracy Network) e Easterseals Southern California.
Chi è davvero Bruno?
Filippo Manfredi, doppiatore italiano di Bruno, lo descrive come un treno (per la precisione un carro frenante) amico di Thomas, intelligente e divertente, tranquillo ma soprattutto attento ai dettagli che per lui sono fondamentali. Bruno viene descritto come amante degli orari e delle routine e conosce come le sue tasche binari di tutta Sodor (isola di fantasia in cui è ambientato il cartone animato). In più vengono fornite delle sue particolarità estetiche come per esempio il fatto che siano presenti una lanterna e delle scalette che indicano il suo stato emotivo, in modo da poter comunicare sempre con i suoi amici, anche con il linguaggio non verbale. Gli amici per Bruno rappresentano un punto saldo, infatti è felice quando riesce a dimostrare loro il proprio amore e questo viene ricambiato.
La presenza di strumenti ed oggetti che riproducono colori e movimenti (come la lanterna di Bruno) è strettamente collegata al mondo del design, in quanto molti dei prodotti dedicati ad un pubblico con spettro autistico si basano su una comunicazione di questo tipo, ovvero una comunicazione non verbale, basata sull’utilizzo di mezzi semplici e intuitivi come i colori.
Il ruolo di Bruno
Il personaggio di Bruno ha un ruolo fondamentale in quanto si presenta davanti agli spettatori, bambini e famiglie, come modello positivo e neurodivergente. Le associazioni che danno vita a questo progetto si occupano da anni di autismo e, soprattutto, della comunicazione di questa condizione a tutte le persone che non conoscono da vicino questo tipo di neurodivergenze. Bruno certamente non rappresenta tutte le sfaccettature dei vari spettri autistici, ma la sua presenza è un modo efficace per far conoscere l’autismo sempre a più persone.
Autismo nel doppiaggio
L’altra grande novità è che lo stesso Filippo Manfredi, doppiatore di Bruno, è affetto da autismo ed è alla sua prima esperienza da doppiatore. Tutto ciò conferisce una reale condizione al personaggio, che è quindi pienamente funzionante anche grazie a Filippo, che conosce perfettamente quello che può passare per la testa del Carro Frenante Bruno.
Articolo di Matteo Paglieri
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