La realtà virtuale aiuta i bambini autistici a interagire col mondo

Di 21 Settembre 2022Warm-up

Molto spesso gli adulti definiscono la tecnologia dannosa per i bambini, ma in questo caso è esattamente l’opposto.

Il progetto Floreo nasce nel 2016 dalla brillante mente del fondatore Vijay Ravindran, precedentemente supervisore del team di Amazon Prime e a capo dell’ufficio digitale del giornale The Washington Post. L’intuizione nasce dalla richiesta del figlio di 6 anni di provare il visore di realtà aumentata che il padre stava utilizzando. Il bambino in quel periodo si stava sottoponendo ad una terapia perché affetto da autismo e l’utilizzo del visore all’interno di Google Maps per circa mezz’ora lo portò a replicare nella sua camera quello che aveva fatto nel mondo digitale.

La nascita dell’idea

Questa fu una sorpresa per il padre che lo portò nel giro di un anno a realizzare appunto il progetto Floreo, cioè delle lezioni nel mondo virtuale per bambini autistici con il fine di aiutare i bambini stessi e i terapisti e logopedisti che lavorano con loro. Il team è riuscito a realizzare più di duecento lezioni che spaziano diversi ambiti, dal dove sedersi in mensa a cosa comprare al supermercato, con il fine di rendere sempre più indipendenti e a loro agio i bambini in delle situazioni apparentemente normali, ma che possono diventare molto complesse per bambini autistici.

Tutto questo percorso è monitorato e supportato dal terapista o da un genitore che attraverso un tablet può controllare l’esperienza del bambino e interagire con questa. Inoltre tutto avviene in un ambiente sicuro lontano da rumori o distrazioni che quindi riesce a far concentrare il bambino e ad apprendere l’abilità richiesta. Per esempio la simulazione per l’attraversamento della strada sulle strisce pedonali permette di sperimentare in totale sicurezza, lontano dai rumori della strada.

Il figlio di Vijay Ravindran che alza la mano per rispondere ad una domanda in un’aula virtuale.

Il tablet utilizzato dal tutore per guidare il bambino nell’esperienza virtuale.

Utilizzo durante la pandemia

Questo tipo di progetto è diventato ancora più importante nel 2020, con la pandemia da covid-19, durante la quale le persone non avevano la possibilità di uscire di casa e socializzare, soprattutto le persone con autismo, le quali hanno dovuto affrontare le conseguenze di dover cambiare la propria routine. A partire da questo situazione l’azienda riuscì a vendere fino a 17 mila lezioni negli Stati Uniti e il loro obbiettivo era ed è tuttora di renderla disponibile in tutto il mondo.

Costi e utilizzo

Un altro dei lati positivi di questo prodotto è la sua economicità. Infatti è necessario disporre di un iPhone 7 o più recente, degli occhiali VR compatibili con il telefono ed un tablet, utilizzato dal tutore. Infine il programma costa circa 50 $ al mese, ma stanno lavorando sul renderlo rimborsabile dall’assicurazione.

Naturalmente i creatori sono consapevoli che questa applicazione non risolve il problema dell’autismo, ma sicuramente aiuta, fin dalla giovane età, le persone affette da questa malattia a convivere ed interagire il più possibile con il mondo che li circonda.

Fonti:

https://www.nytimes.com/2022/06/14/business/virtual-reality-autism-children-telehealth-floreo.html

https://www.floreotech.com/

Filippo Ghioni

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