L’Incomprensione Empatica (Gruppo 12)

Il corpo umano si muove in continuazione. L’uomo, crescendo, riesce a cogliere i movimenti degli altri e ad attribuirvi un’intenzione. Tutto questo avviene grazie ai neuroni a specchio, una particolare classe di neuroni motori che permette agli esseri umani di immedesimarsi. La comprensione empatica si muove in uno scambio relazionale che non passa attraverso la comunicazione verbale, ma attraverso la condivisione di codici comunicativi che si muovono su un canale non verbale, come la postura del corpo, l’intonazione della voce, lo sguardo…

Secondo alcune teorie, le persone autistiche non riescono ad attribuire al movimento visto in un altro la giusta intenzionalità a causa di un deficit nel funzionamento di questi neuroni. Fanno fatica  a comprendere questo tipo di linguaggio perché non prendono spontaneamente in considerazione la comunicazione non verbale del loro interlocutore.

I bambini con autismo, purtroppo, possono essere ciechi nei confronti dell’esistenza stessa dei sentimenti altrui, e questo può portarli a perseguire i propri desideri senza considerare l’altra persona. Sono molti i casi in cui i genitori si sentono trattati come degli oggetti, come dei “distributori” in grado di esaudire tutti i desideri dei loro figli autistici che, a differenza degli altri, non riescono a capire quando la madre o il padre cominciano ad essere stanchi o stufi delle loro richieste. Nei rapporti con i coetanei, si nota una mancanza di interesse, o addirittura apparente mancanza di coscienza. Un bambino autistico può volere amici, ma solitamente non capisce il concetto della reciprocità e della condivisione di interessi ed idee che riguardano l’amicizia.

Manca in questi soggetti una ricerca spontanea di condivisione  e reciprocità di sentimenti con altre persone. Si tratta di soggetti che si isolano, non mostrano interesse verso gli altri bambini o per gli adulti. Per gli autistici riconoscere i sentimenti degli altri e i loro è molto difficile; risulta estremamente complicato superare il livello letterale ed andare oltre le percezioni.

Le persone autistiche conoscono solamente la realtà ed  il dettaglio specifico, non sono in grado di esaminare il mondo per similitudini e differenze, né sono in grado di raggruppare le loro percezioni. Spesso hanno difficoltà nell’interpretare il tono della voce o le espressioni del viso e appaiono inconsapevoli dei sentimenti altrui nei propri confronti e dell’impatto negativo del proprio comportamento sugli altri.

 

Fonti:

Raffaella Faggioli , J.S. Lorenzo, Dentro l’autismo. L’esperienza di un clinico, la testimonianza di un Asperger, Franco Angeli, 2016

http://www.oltrelabirinto.it/news.aspx?idC=257

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