L’autismo e le tematiche ad esso collegate non sono facili da trattare tenendo in considerazione la grande quantità di implicazioni psicologiche e sociali che li caratterizzano.
“Loop” un corto Pixar del 2020 cerca di esprimere il proprio punto di vista sulla questione raccontando un’avventura in canoa tra due giovani, Marcus e Renee, ragazza autistica. Lei è doppiata da Madison Bandy, autistica non verbale a cui si ispira il personaggio. Caratterizzata in modo molto dettagliato, essa presenta molti tratti riconducibili a questa sindrome ben esplicitati nel corso dell’animazione. La riservatezza, l’utilizzo di un linguaggio non verbale autonomo, la ricerca di stimoli tattili, l’ipersensibilità alle informazioni sensoriali sono manifestazioni esplicite che permettono sin da subito una sua posizione nello spettro.
Il tema principale è l’inclusività, l’accettazione del diverso, declinata in un breve viaggio, fisico e metaforico, che inizia come un rifiuto di interazione e si sviluppa nel comprendere le necessità dell’altro.
Per quanto il messaggio sia positivo e porti alla luce una tematica molto attuale, il contesto in cui gli eventi si sviluppano manca forse di quel realismo necessario per valutare con occhio critico la questione.
Un parere da “insider”
Lo youtuber Mario In Mono, appartenente allo spettro autistico, da una sua visione sul cortometraggio criticando l’eccessiva enfasi data al fattore dell’isolamento rendendo irreale certe azioni, come quella del supervisore di lasciare da sola Renee con Marcus senza notiziarlo della sua condizione per di più in una situazione rischiosa quale la navigazione in un lago. Quello che si evince dunque è un’idealizzazione “cartooneggiante” che se da un lato evidenzia una realtà umana dall’altro non ne porta a compimento l’identità totale.
Un parere corretto e che lascia molti interrogativi sul messaggio ultimo del film, l’autismo è un protagonista o un’espediente? Malgrado ciò indubbiamente non si può tralasciare come la rilevanza della condizione di Renee sia una storia nella storia, legata a come percepisce il modo e a come si rapporta ad esso. Si evince l’enorme delicatezza dei soggetti autistici e di come sia difficile relazionarsi senza un forte uso dell’empatia, è importante cogliere gli aspetti comportamentali e rispettare i loro spazi e la loro routine per poter vivere a pieno l’interazione umana e permetterlo anche a loro.