C’è un rumore che coinvolge, che non spaventa ma che favorisce l’interazione. Questo è il rombo di una moto quando apre il gas.

Se la moto fa rumore per una nobile causa tutti udiranno solo una dolce melodia“, questo è lo slogan che spinge oltre mille motociclisti ogni anno a partecipare a questa iniziativa.

A Caserta il “Lynphis Ride per la Mototerapia”, la manifestazione nazionale giunta alla VI edizione e promossa da “La MotoTerapia” di Santa Maria a Vico (Ce) ha visto una sfilata di motociclisti in papillon per far conoscere un progetto di ricerca scientifica per bambini e ragazzi autistici della Campania.

Presieduta da Luca Nuzzo, terapista della neuro e psicomotricista dell’età evolutiva, nonché grande appassionato delle due ruote, che ha saputo cogliere il grande potenziale della motocicletta come attivatore emozionale, sensoriale, motorio, attentivo e cognitivo, capace di guidare il soggetto autistico o con disturbi del neuro-sviluppo in un percorso riabilitativo e di inclusione sociale alternativo.

 

 

Questa Associazione no profit del settore sociosanitario, che vede la collaborazione di piloti, esperti, assistenti e medici, segue diversi bambini pianificando un percorso individuale terapeutico che ha mostrato incoraggianti segnali di miglioramento.

Si tratta di una innovativa metodologia riabilitativa in grado di apportare grandi risultati in poco tempo a ragazzi con problemi del neuro-sviluppo puntando soprattutto sotto l’aspetto della tolleranza ai rumori, alla socializzazione, all’autonomia di scelta, all’aumento dei tempi di attenzione, agli aspetti dell’equilibrio e della cognizione spazio-temporale.

 

Articolo di Andrea Angieri

 

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