I ragazzi affetti da autismo mostrano un’apparente carenza di interesse e di reciprocità relazionale con gli altri che li porta all’isolamento e alla chiusura sociale, condizione peggiorata dall’apparente indifferenza emotiva agli stimoli. Come si può, quindi, riuscire a comunicare con loro o, addirittura, creare un ponte emotivo?

La Musicoterapia si fonda sulla creatività comunicativa “al fine di far sorgere nel bambino l’intenzionalità verso l’ascolto in quanto condizione essenziale per accogliere le emozioni per vivere, per rapportarsi con il mondo delle cose, con se stesso, con gli altri”. (Federazione Italiana Musicoterapeuti)

Oltre a creare un ponte emotivo, permettendo al ragazzo autistico di potersi rapportare in maniera “normale” con le persone, la Musicoterapia, ha la funzione di rompere l’abitudine del soggetto, migliorarne lo stato emotivo e motorio.

 

Interessanti sono i risultati raccolti dalla Dott.ssa Giuliana Galante (Autismo Primario trattato con Musicoterapia, 2009) durante il periodo di laboratorio di Musicoterapia con G.,un bambino di 8 anni.

G., a fine terapia, non trascorreva più tempi morti alla finestra, era meno restio a modificare le proprie abitudini e le sue reazioni a ciò che non lo aggradavano erano evidentemente meno violente.

Incredibile è il punto di contatto che è riuscita ad ottenere tra G. e la sorella M. durate una seduta in cui suonavano una chitarra.

“Per creare un ponte propongo a M. di cantare Fra Martino, allora avvicinandomi verso G. inizio a cantare la prima strofa. G.    tocca la chitarra  battendo sulla cassa armonica, nel momento in cui si giunge al Din Don Dan M. si avvicina alla chitarra, batte 3 volte e G. alza lo sguardo verso di lei. “ 

 

Risultano evidenti i vantaggi che la Musicoterapia porta a questi ragazzi, non solo permettendogli di relazionarsi in maniera più normale con altre persone, ma anche migliorando i sintomi più evidenti della malattia che, normalmente, sono causa del loro isolamento e chiusura sociale.

Commenta questo post