È un progetto realizzato dai servizi welfare (impresa sociale che si propone di realizzare un sistema di benessere territoriale e aziendale che sta attento ai bisogni delle persone, delle aziende e della comunità) di Verona per bambini e ragazzi adolescenti affetti da autismo. Si parla di un progetto che punta ad arrivare a tutte le famiglie anche alle meno abbienti. Tiene conto anche dell’aspetto economico in quanto la maggior parte delle iniziative destinate a persone autistiche sono limitate in quanto hanno costi molto elevanti e che di conseguenza non tutte le famiglie possono permettersele.
Si tratta di un nuovo modello di intervento multidisciplinare che mira a rendere gli individui il più possibile autonomi. Questo progetto ha riguardato dieci ragazzi e i rispettivi nuclei familiari.
Gli aspetti che hanno avuto maggiore attenzione sono stati la socializzazione e arrivare a un livello di autonomia sufficientemente alto per avere maggiore libertà. Per fare questo si è ricorso all’uso di laboratori che comprendevano quattro cicli da sei incontri. Oltre a laboratori sono stati ideati dei giochi e delle attività che miravano a far conoscere i comportamenti e le regole fondamentali per un buon vivere nella società. Per quanto riguarda l’autonomia invece i ragazzi sono stati seguiti in azioni quotidiane come andare a fare la spesa, prendere l’autobus, riordinare e pulire casa. Il distacco è un passaggio molto importante che il ragazzo deve riuscire ad accettare, per riuscire a realizzare l’obbiettivo i ragazzi hanno vissuto dei fine settimana basati sull’esperienza che hanno permesso ai ragazzi di dormire una notte fuori dalla propria abitazione. Obbiettivo molto audace da raggiungere ma fondamentale anche per le famiglie in quando grazie a questo hanno potuto osservare come il distacco possa essere vissuto serenamente anche dal ragazzo stesso. Tutto questo serve sempre a rendere il ragazzo più sicuro di sé e meno dipendente dalla famiglia in modo che anche in futuro riuscirà a gestire in miglior modo situazioni sociali riuscendo però a eliminare il tipico isolamento dei ragazzi con autismo.
Cisi Bianca Maria