La sessualità è una parte fondamentale della nostra esistenza come individui che interagiscono tra loro, ed è un’argomento talmente personale che non è da tutti parlarne apertamente. Parlare di sessualità autistica in modo inclusivo e rispettoso non è facile, in quanto finisce per essere tra i temi meno trattati e ancora avvolto da imbarazzo. A lungo la narrazione è rimasta esterna: autismo raccontato da genitori di ragazzi autistici, da professionisti della salute neurotipici che lavorano con autistici e così via.
Per questo motivo è importante comprendere che le persone con disturbo dello spettro autistico manifestano sia una quantità che una frequenza di comportamenti sessuali, in misura paragonabile ai soggetti normotipo. La visione della sessualità come processo fisiologico dello sviluppo adolescenziale delle persone affette da disturbo dello spettro autistico è relativamente recente. In passato, infatti, si credeva che le persone con autismo avessero scarso interesse per le relazioni sociali, affettive e sessuali.
Uno studio del 2017 ha confrontato l’orientamento sessuale, l’identità di genere e l’esperienza della relazione affettiva in un ampio campione di adolescenti con disturbo dello spettro autistico. Questo studio dimostra che una grande percentuale ha esperienze di coppia. Tuttavia, un gruppo più ampio di persone con autismo, rimane single e desidera una relazione. Inoltre, adolescenti e adulti (in particolare le donne), riferiscono di provare attrazione per lo stesso sesso e non si identificano completamente o esclusivamente con il sesso assegnato alla nascita.
Nessuna forma di autismo ne è esente
La sessualità comprende molti aspetti, ognuno dei quali deve essere preso in considerazione. Tra le persone a sviluppo tipico, il riconoscimento della propria sessualità, il rispetto per sé e per gli altri ed eventualmente la costruzione di relazioni sociali costituiscono un iter di passaggio. Per le persone autistiche, invece, potrebbero esserci più difficoltà ad instaurare un rapporto di coppia, ciò non significa che non potressa esistere.
Spesso gli operatori non sono formati e le famiglie non sono preparate ad affrontare questo aspetto della vita di ognuno, per questo il supporto della famiglia è fondamentale. Ad esempio il comportamento sessuale non risulta di per se problematico, ma potrebbe se avvenisse in pubblico, o quando interferisce troppo con la vita quotidiana.
Un’altra domanda che bisognerebbe porsi è quando e come distinguere una scelta libera da un’abuso. Infatti, generalmente, le persone affette da disturbi dello spettro autistico sono facilmente manipolabili e potrebbero risultare grate se si offre amicizia. Questa serie di comportamenti potrebbe essere scambiate per consenso, e di conseguenza generare un abuso.
Come già detto prima, questo non è un tema particolarmente trattato, e molto spesso se ne parla solo verso i genitori ed educatori, ma mai rivolgendosi ai ragazzi. Per questo motivo Sarah Attwood, scrive il primo libro di educazione affettiva e sessuale direttamente rivolto a adolescenti, preadolescenti e giovani adulti con la sindrome di Asperger.
Bibliografia:
https://www.erickson.it/it/tutto-quello-che-vorreste-sapere-sul-sesso
http://www.oltrelabirinto.it/news.aspx?idC=1140
https://oggiscienza.it/2020/02/01/neurodiversamanti-luisa-di-biagio-autismo/