Uno degli elementi superficialmente più caratterizzanti dello spettro autistico è la tendenza dei soggetti a ripetere nello stesso modo azioni o schemi di azioni, mostrando una scarsissima flessibilità e capacità di adattarsi alle diverse situazioni e necessità altrui.
Molti elementi del disturbo competono a queste manifestazioni e quindi è di vitale importanza saperli distinguere; uno di questi riguarda la sequenzialità delle azioni.
Per comprendere meglio, è necessario capire che un soggetto autistico, soprattutto se a basso funzionamento, pensa ed elabora con un confronto visivo dettato dalla sua esperienza, in conseguenza, se l’ambiente, o la sua postazione nel contesto scolastico, differiscono in qualche modo dalla sua proiezione mnemonica, i punti di riferimento mancano causando una situazione di stress per il cambiamento o addirittura una crisi violenta.
In questi casi è necessario insegnare al bambino l’importanza di riposizionare ogni cosa al posto prestabilito, anche se per le varie attività è necessaria una scansione spazio temporale per evitare di far percepire la sensazione sgradevole dell’imprevisto. Per questo scopo sono necessari supporti visivi come fotografie o disegni, che scandiscano con precisione luoghi e tempistiche.
Fonti:
Lucio Cottini, Giacomo Vivanti, Autismo- come e cosa fare con bambini e ragazzi a scuola, GIUNTIScuola, 2013
Relazione di fine anno di scuola media, redatta da un’insegnante di sostegno