TEST SACS-R: un metodo diagnostico precoce

Di 21 Settembre 2022Ed. 2022-2023, Warm-up

La nuova frontiera dell’autismo: in Australia scoperto un metodo diagnostico precoce.  Non esiste una stima esatta di quante siano le persone che presentano un disturbo dello spettro autistico, perché mentre negli Stati Uniti, ad esempio, vengono condotte da anni ricerche accurate, nel nostro Paese esistono pochissimi dati pubblici. Studi in Asia, Europa e Nord America hanno identificato persone autistiche con una media tra l’1% e il 2% della popolazione (CDC, Data & Statistics on Autism Spectrum Disorder); il ministero della Salute italiano ha stimato invece che sia un un bambino su 77 (di età tra i 7 e i 9 anni) a presentarlo, con una prevalenza tra i maschi, che sarebbero 4,4 volte in più rispetto alle femmine. Quello però su cui ogni ricerca e studio clinico concorda è che, in generale, i casi siano in aumento.

Gli studi

La scoperta degli scienziati dell’Università La Trobe, in Australia, potrebbe avere una portata rivoluzionaria: un nuovo strumento diagnostico per consentire di riconoscere i disturbi dello spettro autistico nei bambini entro i primi 12 mesi di vita. La notizia, con i risultati dello studio, è stata riportata sul Journal of American Medical Association Open, una delle principali riviste scientifiche mondiali. Per cinque anni il gruppo di ricercatori guidati dalla professoressa Josephine Barbaro ha sottoposto più di 13.500 bambini di età compresa tra uno e due anni al test SACS-R (Social Attention and Communication Surveillance-Revised), un nuovo metodo di analisi che si è ben presto dimostrato promettente ed efficace. Infatti, come riportato dagli esperti, l’83% dei soggetti segnalati da questo nuovo strumento, in seguito ha effettivamente manifestato forme di autismo.

Punto di svolta

Ai genitori viene spesso detto di “aspettare e vedere” quando si manifestano problemi con lo sviluppo del loro bambino. Questo significa che l’età media della diagnosi è di circa quattro o cinque anni, e le opportunità di supporto, quindi, diminuiscono. Anticipare così tanto la diagnosi dell’autismo consente di intervenire tempestivamente e supportare la delicata fase di sviluppo del bambino.
Mettere questo strumento estremamente efficace nelle mani di un medico di base qualificato, in modo che durante i controlli sanitari di routine esegua anche uno screening per l’autismo, fa un’enorme differenza per un riconoscimento tempestivo di questi disturbi.
Da solo questo strumento aveva una sensibilità “modesta”, al 62% sui possibili disturbi. Aggiungendovi invece gli esami del metodo SACS-Preschool –che segue i bambini fino a un’età più avanzata, la ricerca è stata in grado di identificare il 96% dei piccoli con disturbi dello spettro autistico. “È importante sottolineare che il SACS-R e il SACS-PR sono utilizzati da personale specializzato, il che è probabilmente la ragione dell’elevata accuratezza diagnostica riscontrata da questo studio”, ha detto Sandhyaa Iyengar, medico e professore del Children’s Hospital di Philadelphia.

 

 

L’importanza di questo studio

La diagnosi precoce dell’autismo è fondamentale poiché porta a un accesso utile ai supporti necessari.
L’obiettivo di questo metodo è identificare un insieme di comportamenti che sono caratteristici dei bambini con disturbi dello spettro autistico già dagli 12 mesi di vita. In particolare consentirebbe di rilevare un uso raro o incoerente di alcuni gesti, la difficoltà nel reagire agli stimoli diretti, la tendenza ad evitare il contatto visivo e la propensione a evitare le attività e gli interessi altrui.  Ma soprattutto la diagnosi precoce dell’autismo è fondamentale, poiché porta a un accesso utile ai supporti necessari, aumenta la possibilità di partecipazione all’istruzione ordinaria e riduce il livello di aiuto necessario con l’avanzare dell’età del bambino. Il brevetto di questo testo aprirebbe una nuova frontiera nel riconoscimento tempestivo di quei comportamenti che rendono questi bambini, diversi nella loro unicità. Come ogni persona, in effetti.

Tutto ciò può essere considerato una svolta sia dal punto di vista medico sia dal punto di vista progettistico di nuovi prodotti. Questo perché, mentre ad oggi bisogna aspettare alcuni anni prima di avere la conferma che il bambino è affetto da autismo, con questa nuova scoperta, sapendo subito le sue condizioni, si può pensare di iniziare a progettare prodotti che possano aiutare l’individuo ancora prima del primo anno di vita. Ciò fa si che servano nuovi prodotti in grado di soddisfare un target di età dai 0 ai 12 mesi.

https://luce.lanazione.it/scienze-e-culture/la-nuova-frontiera-dellautismo-in-australia-scoperto-un-metodo-diagnostico-precoce/
https://www.equivalente.it/it/news/4255-autismo-test-per-diagnosi-entro-1-anno-d-eta.html
https://www.previdir.it/autismo-nuovo-test-precoce-di-diagnosi-ha-una-efficacia-dell83-perche-e-importante/

Articolo di Davide Callegari

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