Non esistono etichette
La disabilità è spesso affiancata alla diversità, all’emarginazione, alla malattia; l’individuo con autismo vede spesso negata la complessità dei suoi sentimenti, dei suoi bisogni. Spesso le sue normali pulsioni non trovano la naturale evoluzione.
Tante persone potrebbero pensare che chi è nello Spettro non abbia interesse nelle frequentazioni o nelle relazioni, tendendo a stereotiparle come asessuali. Ovviamente ci sono persone che non sono interessate in questo aspetto della vita, ma tantissimi soggetti nello Spettro dell’autismo sentono la necessità di avere una relazione. Tuttavia, a causa delle sfumature sociali che sono coinvolte nel processo e della loro vulnerabilità, è difficile intraprenderle.
Un problema presente nei soggetti dello Spettro è l’identificazione del proprio orientamento sessuale.
Infatti secondo un recente studio scientifico, condotto tra il 2002 e il 2014 , gli adulti con autismo affermano che il loro orientamento sessuale non può essere descritto ed identificato attraverso le etichette “etero-“, “omo-” o “bisessuale”.
Questo studio, condotto in Svezia, si basa su un campione di oltre 47.000 adulti. I risultati indicano che tra le persone con tratti autistici, circa un individuo su cinque non si rispecchia in nessuna di queste categorie standard che definiscono l’orientamento sessuale.
Il legame tra neurodiversità (Autismo) e diversità dal punto di vista sessuale è consolidato da un dato emerso dal sondaggio: quasi il 77% dei soggetti autistici non è eterosessuale. Nessuno sa ancora quale connessione possa esserci tra le caratteristiche dell’autismo e l’orientamento sessuale. I fattori biologici potrebbero essere parte di questo collegamento. Si sa che l’esposizione ad alti livelli di ormoni sessuali maschili in utero potrebbe aumentare sia le probabilità di tratti autistici, sia orientamenti sessuali non convenzionali.
EMB, “il cervello estremamente maschile”

Simon Baron-Cohen, direttore Autism Research Center in Cambridge, U.K.
A confermare come l’autismo sia legato alla sovraesposizione nel grembo materno al testosterone è Simon Baron-Cohen , direttore dell’Autism Research Center in Cambridge, U.K., che ha proposto più di un decennio fa l’ipotesi del “cervello maschile estremo” come una possibile spiegazione del perché il numero di ragazzi diagnosticati con autismo sia quattro volte più numeroso rispetto alle ragazze.
La teoria sostiene che gli uomini sono più metodologici “systemizer” – più interessati ai modelli e più veloci nell’individuarli nei sistemi naturali, matematici o meccanici. Le donne d’ altro canto sono più empatiche “empathizers”, più predisposte e accurate nel rilevare lo stato emotivo degli altri.
Baron-Cohen ha proposto come gli uomini e le donne con autismo ASD siano entrambi systemizers appassionati, ma empathizers meno capaci.
Il suo gruppo ha sviluppato un questionario online fornito a piccoli gruppi di adulti con autismo tra i 18 e i 75 anni di età. Il nuovo studio include il più grande campione con 4.700 adulti, tra cui 811 uomini e donne con autismo. Nel gruppo autismo, sia uomini che donne avevano punteggi più alti nel sondaggio relativo alla sistematizzazione, e inferiore in quello concernente l’empatia, rispetto ai punteggi ottenuti dai loro omologhi nel gruppo di controllo.
Baron-Cohen riporta come questi nuovi risultati possano verificare a livello statistico la sua teoria di come l’autismo rappresenterebbe una forma estrema di “cervello maschile”, con capacità di empatia mancante o deficitaria, associata ad una capacità di sistematizzazione completa o superiore.
Testimonianze
La sessualità comprende molti aspetti, ognuno dei quali deve essere preso in considerazione. Tra le persone a sviluppo tipico, il riconoscimento della propria sessualità, il rispetto per sé e per gli altri ed eventualmente la costruzione di relazioni sociali che consentano un reciproco soddisfacimento sessuale costituiscono un iter di passaggio, ma nei soggetti appartenenti allo Spettro, le pulsioni sessuali giungono all’improvviso e la richiesta è talmente forte che i genitori rimangono spiazzati.
I soggetti autistici non sono eterni bambini. Si ecciteranno, si toccheranno, e lo faranno anche in pubblico, se non sono preparati a gestire le pulsioni. Per questo è importante educarli fin da piccoli.
Massimiliano De Pisapia

Massimiliano De Pisapia, all’evento culturale del blog “La 27esimaOra” del Corriere della Sera, sul palco del Teatro dell’Arte presso la Triennale di Milano.
Massimiliano De Pisapia racconta la storia di sua figlia Raffaella, una ragazza Asperger di 22 anni, e spiega come affrontare il tema della sessualità.
«Cerco di essere un controllore discretissimo e non invasivo, anche di fronte a comportamenti problema.
Le dico che comprendo i suoi desideri, e che sono naturali, che non deve vergognarsi di provarli.
Poi analizziamo i rischi e i pericoli. In questa fase, piuttosto incisivamente e approfonditamente, le chiedo spesso se concorda sull’analisi dei potenziali pericoli e sui metodi per evitarli o minimizzarli.
Forse grazie a questo approccio non è mai mancato il dialogo, (…).
Sono perentorio solo su una cosa: di non fare mai qualcosa che non abbia voglia di fare per far piacere a qualcun altro. Cerco di spiegarle l’importanza del rispetto di sè stessa e della sua volontà in questo campo.
Ritengo che l’accesso a una naturale sessualità sia un diritto inalienabile per tutti, soggetti fragili compresi.»
Amy Gravino racconta
Testimonianza di Amy Gravino, international public speaker, college coach, consulente per l’autismo
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Quando cresci essendo autistico pensi che ciò che gli altri dicono su di te ti definisca, perché non hai altro modo di scoprire come sei. Può essere molto difficile andare oltre e permettersi di scoprire che tipo di persona si è o si sarà in una relazione
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Lasciamo semplicemente che le persone si mettano in gioco e che abbiano le informazioni di cui hanno bisognoAmy Gravino, international public speaker, college coach, consulente per l’autismo
Conclusione
In sintesi una grande percentuale di adolescenti e adulti con ASD hanno esperienze di coppia.
Tuttavia adolescenti e adulti riferiscono di provare attrazione per lo stesso sesso e non si identificano completamente o esclusivamente con il sesso assegnato alla nascita. Questo piccolo gruppo di uomini e donne con ASD potrebbe incorrere ad ulteriori difficoltà (ad esempio coming out) e rischi (ad esempio l’esclusione).
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A volte sembra di dover fare outing due volte
Jeroen Dewinter, psicologo clinico presso il GGzE Center for Child & Adolescent Psychiatry
Le conclusioni suggeriscono quindi che la comunità scientifica, ricercatori, medici, terapisti e psicologi dovrebbero avere una mentalità aperta quando discutono di sessualità con persone con autismo, e dovrebbero offrire interventi educativi specifici sulla sessualità per i ragazzi con disturbo dello spettro autistico. In particolare gli interventi dovrebbero puntare su una comunicazione chiara ed esplicita, osservare e analizzare il comportamento attraverso supporti visivi, immagini e video.
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Tutti coloro che lavorano con persone nello spettro dovrebbero essere di più larghe vedute nel discutere di sessualità e di orientamento sessuale
Kyriaki Kosidou, ricercatore del Karolinska Institute
Sitografia
https://www.portale-autismo.it/autismo-le-etichette-dellorientamento-sessuale-stanno-strette/
(Portale autismo, il punto di riferimento online dell’autismo in Italia)
https://www.docsity.com/it/come-e-vista-la-sessualita-nell-autismo/2059362/
(Docsity, com’è vista la sessualità nell’autismo, Slide di Psicologia)
https://ilbolive.unipd.it/it/news/autismo-sessualita-limportanza-sbagliare
(LIVE, Università di Padova. Autismo e sessualità: l’importanza di sbagliare)
http://www.oltrelabirinto.it/news.aspx?idC=1249
(Oltre il Labirinto, Fondazione ONLUS per l’Autismo)
(Corriere della sera/Blog. Sesso e autismo: un padre racconta (con amore) sua figlia)
http://www.pernoiautistici.com/2016/04/la-sessualita-degli-autistici-non-degli-angeli/
(Foto copertina)
Filmografia
The special need, 2014
Rain Man, 1989