Un Posto nel Mondo (Gruppo 12)

L’Autismo è una patologia che comporta l’impossibilità o la difficoltà a interagire con gli altri e con la realtà circostante, mostrando una tendenza all’isolamento e una diminuzione dell’uso del linguaggio, non solo verbale, ma anche fisico.

Il soggetto autistico è, tipicamente, caratterizzato dall’esagerazione delle distanze personali: ha paura degli estranei, percepisce i luoghi affollati come eccessivamente stimolanti, diventa ansioso se si rompe la routine e se cambiano le persone che lo accudiscono; non sopporta che altre persone si relazionino a lui a distanze intime o troppo ravvicinate. Individui violenti o aggressivi hanno solitamente bisogno di distanze personali maggiori; individui che mantengono distanze personali minori tendono invece ad osservare maggiormente gli altri, presentando una tendenza positiva all’approccio sociale.

La prossemica è una branca della psicologia che studia i comportamenti spaziali, in modo particolare la distanza fisica e psicologica rispetto agli altri e all’ambiente, che spesso viene mantenuta in modo inconsapevole.  Essa coinvolge la percezione del corpo nello spazio, ovvero l’organizzazione e l’uso dello spazio stesso, la distanza dagli altri ed il concetto di territorio. Esistono più tipi di distanze fisiche: quella intima, personale, quella sociale e quella pubblica. La violazione di una di queste distanze può provocare reazioni diverse che vanno dall’imbarazzo all’irritazione, fino alla fuga del soggetto del quale si è invaso lo spazio. Nell’autismo vi sono deficit percettivi che coinvolgono la distanza dagli altri e la posizione del proprio corpo nello spazio e che portano ad evitare l’altro e all’isolamento.

La prossemica è una di quelle discipline che fornisce contributi indispensabili per comprendere come i fattori ed i determinanti ambientali possano condizionare un soggetto autistico. Per esempio analizza le caratteristiche fondamentali per una struttura spaziale, che deve essere ordinata, comprensibile e facilmente riconoscibile. È necessario alternare ad ambienti aperti e luminosi, alcuni spazi di raccoglimento personale. Altra caratteristica fisica analizzata dalla prossemica è l’illuminazione. La luce aumenta la consapevolezza della presenza degli altri e della possibilità di essere guardati dagli altri: negli ambienti dove risulterà indispensabile favorire gli scambi sociali sarà preferibile un’illuminazione ridotta; negli spazi dove si vorrà accrescere l’autonomia sarà preferibile, invece, un’illuminazione più intensa e diffusa, non diretta e che non distrae la concentrazione, ma che rafforza le abilità conoscitive e aumenta la produttività.

Si tratta di una disciplina fondamentale, che va presa in considerazione nel momento in cui si vuole realizzare uno spazio specifico per persone autistiche.

Fonti:

Anna Patrizia Guarino, La Comunicazione Non Verbale nella Psicologia Giuridica, Youcanprint, 2016

https://books.google.it/books?id=0OTLDQAAQBAJ&pg=PT39&lpg=PT39&dq#v=onepage&q&f=false

Giuseppe De Giovanni, EDA. Esempi di architettura 2015. International journal of architecture and enginering Vol. 2, Ermes, 2015

http://(https://iris.unipa.it/retrieve/handle/10447/177813/295576/DEGIOVANNI_EDA%202_AUTISMO.pdf)

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